Patto Educativo di Comunità (P.E.C.)
anti bullismo e anti cyberbullismo

Al fine di identificare i principi guida e gli obiettivi strategici comuni che sono alla base delle azioni tra la scuola e le organizzazioni formali e non formali esistenti sul territorio è fondamentale come primo passo la predisposizione di un Patto Educativo di Comunità (P.E.C.) anti bullismo e anti cyberbullismo.

Obiettivi

Tra gli obiettivi strategici del Piano Educativo di Comunità andrebbero inseriti:

  • favorire l’empowerment dei minori interessati dalle azioni didattiche proposte dalle scuole lavorando nel rispetto dei diritti umani, agevolando il riconoscimento delle violenze subite o con cui si è venuti a contatto affinché essi siano in grado di proteggere sé stessi e gli altri;
  • sensibilizzare le istituzioni nel favorire lo sviluppo di luoghi di socializzazione ed ambienti di vita che siano di reale sostegno alla crescita identitaria delle nuove generazioni (sport, cultura, divertimento);
  • rafforzare l’impegno pubblico delle autorità locali nel sostenere dei programmi educativi scolastici capaci di agire sugli stereotipi e sul contrasto della violenza di genere, favorendo l’educazione alle differenze e alla parità;
  •  programmare azioni sia informative, di sensibilizzazione, sia formative sulla problematica e rivolte in modo specifico alle famiglie del territorio.

Questi obiettivi possono essere raggiunti se l’impegno della comunità locale viene strutturato sulla base di alcune azioni di sviluppo che devono essere parte integrante del Patto Educativo di Comunità.

Procedure

Si elencano di seguito delle possibili procedure da adottare e da calibrare tenendo conto delle specificità delle realtà in cui si agisce.

  • Conoscenza dei fenomeni da prevenire e contrastare attraverso sia lo studio di dati e statistiche già esistenti e consolidate – ad esempio da osservatori nazionali o regionali – sia grazie la promozione di specifiche indagini sui luoghi della socializzazione che mostrino su di un campione rappresentativo le tendenze prevalenti considerando l’età e l’appartenenza identitaria (sociale, culturale, di genere…). È preferibile la promozione di ricerche mixed methods al fine di ottenere una visione integrata del livello di analisi quantitativo e qualitativo dei fenomeni indagati.
  • Redazione e aggiornamento su base annuale di un documento di valutazione del rischio di bullismo e cyberbullismo tenendo conto dei risultati delle indagini effettuate e relative al contesto comunitario di riferimento. In particolare, l’attenzione andrebbe rivolta ad alcuni indicatori quali: area comunitaria maggiormente coinvolta (spazi pubblici); ordini di scuole in cui intervenire; luoghi non formali interessati; tipologia di giovani coinvolti/e; fascia di età prevalente; stereotipi di genere e culturali emergenti.
  • Aggiornamento periodico del Piano Educativo di Comunità (minimo annuale) sulla base dei risultati di ricerca quanti e qualitativa per rendere più efficaci le azioni di prevenzione e di contrasto da promuovere: a chi, con quali strumenti, con quali linguaggi.
  • Comunicazione a tutti i soggetti della comunità delle azioni che si vogliono adottare per garantire la prevenzione e la lotta al bullismo e al cyberbullismo grazie alla creazione di spazi di discussione – anche virtuali – sulle tendenze emerse, promuovendo anche tavoli periodici di incontro con gli stakeholders per la programmazione delle attività.
  • Disseminazione a livello comunitario delle azioni svolte con particolare attenzione alle famiglie come soggetti destinatari delle azioni di sensibilizzazione sui fenomeni e sulle loro conseguenze anche a lungo termine.
  • Definizione e identificazione di uno sportello di ascolto territoriale volto a consentire a tutti i soggetti toccati dalla problematica di segnalare (anche in forma anonima) eventuali casi di bullismo/cyberbullismo e a tenere sotto controllo l’efficacia delle misure adottate (valutazione ex post).
  • Mappatura il più possibile esaustiva dei servizi già attivi sul territorio di riferimento e utili al contrasto dei fenomeni indagati. Tale mappatura costituirà nel suo insieme la rete di supporto di comunità da implementare e/o intensificare nel tempo grazie alla sottoscrizione del Patto Educativo di Comunità. A questo reticolo di strutture sono collegate le risorse umane a livello di esperti/e di settore da attivare a seconda dei bisogni individuati.

Mappatura dei servizi

Un esempio di mappatura dei servizi di supporto al bullismo e al cyberbullismo deve tenere conto dei seguenti soggetti:

  • Istituti comprensivi (in rete su progetti specifici);
  • Scuole secondarie di secondo grado (in rete su progetti specifici);
  • Università (anche singoli dipartimenti attivi sul tema e in rete su progettazioni);
  • Forze di polizia presenti nel territorio
  • Polizia Postale
  • Servizi Sociali degli enti territoriali (es. Consultorio Socio-Familiare)
  • Ambito Sociale di riferimento
  • CAV provinciali (Centro Anti Violenza)
  • Associazionismo impegnato a promuovere l’inclusione, la prevenzione alla violenza di genere, la valorizzazione delle differenze nelle scuole
  • Associazionismo impegnato nel campo della mediazione culturale e dell’intercultura
  • Volontariato che operi a fianco delle nuove generazioni
  • Imprese del territorio sensibili al tema delle differenze di genere, della promozione delle pari opportunità e della cittadinanza attiva
  • Associazionismo sportivo operante sul territorio e sensibile al tema del rispetto e della parità nella pratica sportiva e alla valorizzazione delle differenze come recupero sociale e lotta ad ogni forma di violenza tra pari, intra-genere e tra i generi.

BULLISMO E CYBERBULLISMO.
Riflessioni e buone pratiche

Bullismo e Cyberbullismo

Il bullismo e il cyberbullismo sono divenuti negli ultimi anni fenomeni di grande interesse e l’attenzione per le loro conseguenze negative sulle nuove generazioni è aumentata anche in Italia. L’opinione pubblica è sensibile e attenta agli eventi di cronaca e le istituzioni pubbliche e scolastiche cercano di dare risposte più efficaci e di costruire una rete di supporto allargata e solida. In tale processo è stato fondamentale il contributo, oramai ventennale, arrivato dal mondo della conoscenza scientifica, internazionale e nazionale, che tocca diverse discipline collegate alle scienze sociali e giuridiche. Ricerche empiriche, sperimentazioni sul campo, innovazioni nei modelli pedagogici di intervento, nuove concettualizzazioni e definizioni delle diverse manifestazioni dei fenomeni che si collegano strettamente alla evoluzione in senso tecnologico e digitale delle nostre società.

Questo libro tiene conto di questo quadro di analisi e partendo da ciò che è noto ed appare efficace nelle azioni di intervento presenta a lettori e lettrici approfondimenti e una lettura aggiornata dei mutamenti avvenuti, ricorrendo in alcune specifiche analisi ad esperti della materia e operatori sul campo. Un contributo conoscitivo al tema per chi voglia comprendere la complessità dei fenomeni e dei loro esiti sul piano soggettivo e pubblico, supportato da una serie di suggerimenti e modelli operativi che possono aiutare educatori sul campo, in primis insegnanti, a gestire la problematica in ambito scolastico sapendo quali competenze siano da rafforzare al fine di praticare una didattica più innovativa e diversificata.

L’esigenza che ha spinto alla realizzazione di questo volume è di diffondere una idea guida fondamentale per contrastare il bullismo e il cyberbullismo, basata sulla consapevolezza che non tutte le risposte che forniamo siano effettivamente coerenti con i bisogni espressi e efficaci contro gli esiti negativi emersi. Occorre lavorare su differenziati e graduati livelli di prevenzione che arrivino a coinvolgere tutti gli attori implicati nella promozione di una cultura educativa attenta al benessere delle nuove generazioni, per una responsabilizzazione comune.

SOMMARIO

Introduzione_ Bull* e Cyberbull* tra definizioni, caratteristiche e azioni di contrasto
Claudia Santoni

Un ToolBox contro il bullismo ed il cyberbullismo
Claudia Santoni

Giovani, platform society e nuove competenze tra scuola ed extrascuola
Simona Tirocchi

Oltre il bullismo. Per una sociologia delle cyber gangs
Giacomo Buoncompagni

Le radici educative del sopruso: capire, individuare e intervenire
Lorenzo Barbagli

Giochi da tavolo, di ruolo e prevenzione al bullismo nella formazione degli insegnanti
Liliana Silva

Un tavolo di emozioni
Silvia Casilio

Uno sguardo al quadro normativo italiano e europeo.
I risultati del progetto CyberIncluding Goes Europe e il metodo del bottom up
Claudia Santoni

Autori e autrici

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Progetto grafico: ODG Edizioni

Foto in copertina di Simona Muscolini

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Sei un docente, un genitore, familiare o fai parte degli istituti comprensivi coinvolti? Operi nel Terzo Settore e ti interessa il progetto? Uno degli obiettivi di N.O.I. 2 è proprio quello di costruire reti territoriali di supporto alla comunità educante.